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Hume e Smith: un lungo sodalizio intellettuale e personale

6 Giugno 2018 - di Lorenzo Infantino

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Si è spesso parlato dei rapporti intercorsi fra David Hume e Adam Smith. E ciò è stato fatto in forma accessoria, attingendo a biografie che sono state scritte per raccontare la vita dell’uno o dell’altro. Non c’è stata un’opera incentrata sul lungo sodalizio, dapprima intellettuale e poi anche personale, a cui hanno dato vita i due maggiori rappresentanti dell’Illuminismo scozzese. Dennis C. Rasmussen colma la lacuna. Pubblica una monografia (“The Infidel and the Professor”, Princeton University Press, 2017) che per la prima volta ci offre un dettagliato quadro delle loro convergenze, di qualche divergenza e della loro amicizia.   Leggi di più

Pietà per i nostri carnefici (populisti)

4 Giugno 2018 - di Dino Cofrancesco

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Francesco Damato, nel suo meditato articolo, Giustizialisti l’album di famiglia – Il Dubbio del l° giugno – tesse le lodi di Angelo Panebianco che, nell’editoriale I politici sovranisti non vengono da Marte – Corriere della Sera del 28 maggio – sostiene la tesi che le forze politiche emergenti oggi in Italia sono ostili alla democrazia rappresentativa (liberale) e che il  «diffuso rigetto nei confronti della democrazia rappresentativa, delle sue regole, e delle istituzioni liberali che la sorreggono, è il frutto di una trentennale, martellante, propaganda che ha dipinto la politica rappresentativa come un verminaio, il concentrato di tutte le lordure e le brutture, e i suoi esponenti come gente per la quale vale l’inversione dell’onere della prova: è ciascuno di loro che deve dimostrare di non essere un corrotto.   Leggi di più

Per capire il governo evitare le etichette

4 Giugno 2018 - di Luca Ricolfi

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Che quello che ha giurato ieri sia un governo di destra, anzi il governo “più di destra che l’Italia abbia mai avuto dalla fine della seconda guerra mondiale”, è un’opinione espressa da diversi osservatori. In questo giudizio non fa che riemergere, ancora una volta, un classico vizio del linguaggio democratico, che da sempre considera sinonime, e dunque intercambiabili, tre parole: brutto, fascista, di destra.   Leggi di più

L’alibi dei vincoli europei

28 Maggio 2018 - di Luca Ricolfi

EconomiaIn primo pianoPolitica

Finora, in Europa occidentale, si era visto un solo governo populista puro, quello greco rosso-nero guidato da Tsipras, un governo di coalizione fra il principale partito di sinistra (Syriza) e un piccolo partito nazionalista e conservatore (Anel). Ora anche l’Italia ci prova: salvo imprevisti, nei prossimi giorni si insedierà un governo populista giallo-verde che, come primi “assaggi” di sé stesso, ha già dato segnali del proprio convinto anti-europeismo.

In buona sostanza: in Italia facciamo quel che ci pare, e dei vincoli europei su debito e deficit ben poco ci importa. C’è stata l’austerità fino ad oggi, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, è giunto il momento di cambiare rotta. Salvini si è spinto a dire, in polemica con il ministro francese dell’economia che aveva richiamato l’Italia al rispetto degli impegni assunti, che il nuovo governo avrebbe fatto semplicemente il contrario dei governi precedenti.   Leggi di più

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