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Il ritorno delle pellicce

3 Gennaio 2018 - di Paola Mastrocola

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Tutto è cominciato quando una sera, camminando per le vie di una certa città, noto un negozio che in vetrina espone cappotti di pelliccia. Pellicce, classiche: visoni, marmotte, castori, castorini… Mi dico: ma guarda come siamo arrivati ad imitarle bene! Invece no, leggo meglio un cartello e scopro che sono pellicce vere. Molto mi stupisco.

Nei giorni seguenti, giorni molto freddi qui al nord, comincio a incontrare per strada gente con la pelliccia; trattandosi di signore di una certa età, mi dico: normale, fa parte del mondo com’era una volta, difficile smettere certe abitudini. Poi però incontro anche ragazze impellicciate, e allora non ho più dubbi: stanno tornando le pellicce.   Leggi di più

La lezione dei lavavetri

3 Gennaio 2018 - di Paola Mastrocola

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Tempo di feste, tempo di regali. Siamo tutti più buoni. Più disposti a spendere, e più disponibili verso gli altri. Per esempio, compriamo dai venditori ambulanti un sacco di sciarpine finta seta, fazzolettini, portachiavi con l’animalino che si illumina e fa il verso, del maiale, del gatto, della rana. E ci lasciamo lavare il vetro del parabrezza infinite volte, anche ogni giorno.   Leggi di più

Una parola al giorno

3 Gennaio 2018 - di Paola Mastrocola

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Tra i molti libri che ho ricevuto in dono e mi sono io stessa regalata per Natale, vorrei indicarne uno. Non è un romanzo, non è un saggio, non è scritto da giornalisti, attori, calciatori, quindi non so quanto sia stato scelto come strenna (naturalmente mi auguro lo sia stato, e lo sia ora nel Nuovo Anno, moltissimo): è il Dizionarietto di greco, scritto da due docenti di greco, Paolo Cesaretti e Edi Minguzzi (ELS La Scuola). Il sottotitolo è splendido: Le parole dei nostri pensieri.   Leggi di più

Elogio del corteggiamento

14 Dicembre 2017 - di Paola Mastrocola

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Non so se gli operai stradali, o i carpentieri intenti a tirar su qualche casa sulla pubblica via, usino ancora fischiare dietro un paio di belle gambe (una volta accadeva regolarmente), ma se per caso ancora lo facessero, mi spiacerebbe fossero denunciati per molestie. Capisco che una fanciulla possa sentirsi imbarazzata (una volta sarebbe arrossita) da un fischio che, ahimè, rileva in modo così marcato una sua qualità meramente fisica, ma non direi che debba sentirsi offesa, e meno che mai vittima di una violenza; spero sia attrezzata a sopportare questa che, per quanto rozza e inopportuna, è solo, da che mondo è mondo, un segnale di ammirazione.   Leggi di più

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