Il Projeto Portinari…

Un riferimento sicuro per gli appassionati di cultura brasiliana che desiderano familiarizzarsi con le tradizioni di una terra meravigliosa. Forse una scuola di samba? No. Il Projeto Portinari, piuttosto. Un enorme archivio multimediale dedicato alla storia brasiliana del Novecento, nato quasi in sordina con l’intento ad un tempo modesto, quello di preservare, e ambizioso, quello di promuovere la diffusione, dell’arte di Candido Portinari (Brodowski 1903 – Rio de Janeiro 1962).

Di origini venete (plausibilmente ricollegabili alla nota famiglia di Firenze che diede i natali alla Beatrice cantata da Dante), Candido Portinari è indubbiamente una figura di spicco dell’arte sudamericana. Forse non bastano poche pennellate per completare il suo ritratto ma sono certamente meno di quelle che gli occorsero per dipingere Guerra e Pace, coppia di affreschi commissionata dalle Nazioni Unite per il Palazzo di Vetro che, pare, presto potremo ammirare anche in Italia grazie ad una sorprendente iniziativa del Projeto Portinari, annunciata dalla fondazione stessa.

Candido Portinari fu attivista per la pace, pittore e letterato, predecessore di quella corrente culturale oggi conosciuta col nome di Modernismo Brasiliano, nella quale ha militato il famoso gruppo dei cinque (Anita Malfatti, Mário de Andrade, Menotti del Picchia, Oswald de Andrade e Tarsila do Amaral), sui quali varrà la pena di tornare in un prossimo intervento. Si è distinto soprattutto per uno stile innovativo, pregno di multiculturalismo e al tempo stesso custode delle tradizioni artistiche anteriori al XX secolo. I suoi quadri, che paiono essere il frutto di una singolare mediazione tra astrattismo, cubismo, arte indigena ed elementi di stile quattrocentesco, sono sempre intrisi di cultura brasiliana.

Ci troviamo di fronte ad un uomo che, a pareri di ammiratori e detrattori, ha creato la prima arte genuinamente sudamericana. Al punto da rendere quasi impossibile immaginare un artista che abbia raffigurato la propria terra più di quanto Portinari non abbia saputo fare con il suo Brasile. Un’arte che attinge ad uno sterminato bacino di temi sociali e umani, i cui protagonisti sono attori di un dramma che oscillano tra la gioia infantile e la sofferenza estrema.

Un pittore che ha conciliato l’arte di Piero della Francesca (si vedano Guerra e Pace) con quella di Picasso (San Francesco d’Assisi) e di Modigliani (Ritratto di Maria Portinari). Un artista che è riuscito a dissotterrare il dolore universale partendo dalla quotidianità di Brodowski, il suo paese natale. Un vero e proprio tesoro artistico che ha purtroppo rischiato di perdersi e disperdersi.

Dopo la sua morte, nel 1962, Portinari è quasi caduto nell’oblio. Più del novanta per cento delle sue opere erano custodite in collezioni private inaccessibili al pubblico. Di qui l’idea, nel 1979, del Projeto Portinari, fondato, e fino ad oggi coordinato, dal figlio João Candido che, con certosina pazienza, nel tempo ha accumulato oltre 5.000 opere del padre e 30.000 documenti che ritraggono plasticamente le attività culturali e artistiche del Novecento. Fotografie storiche, articoli di giornale, lettere, critiche, commenti, 130 ore di registrazioni animate dalla voce (fra tutti) di Oscar Niemeyer e Jorge Amado che ci orientano nel dedalo creativo della mente visionaria di un grande pittore. Il Projeto è sostenuto dalla Pontifícia Universidade Católica di Rio de Janeiro, da “Ceramicas Portinari”, da “Banco Itaù”, dalla Segreteria Speciale della Cultura brasiliana, dal Ministero brasiliano della Cittadinanza e dal Ministero delle Comunicazioni brasiliano.

Tra i numerosi traguardi raggiunti possiamo menzionare il “Museu Casa de Portinari” a Brodowski, mostre ed esposizioni allestite in tutto il mondo nonché coinvolgimento attivo e capillare della rete di educazione scolastica brasiliana. Ma l’ambizione non si è ancora fermata.

I dipinti di Portinari stanno continuando a conquistare popolarità e a diffondere il proprio messaggio anche in Europa. La prossima iniziativa (non ancora ufficializzata e che diamo qui come notizia in anteprima e il cui successo dipende ormai solo dalla dinamica pandemica) vede come protagonista l’Italia e la città di Padova, dove saranno esposti Guerra e Pace. Ormai il Projeto Portinari può girarsi indietro e guardare con orgoglio al proprio passato. La maggior parte delle opere di Portinari sono state digitalizzate e sono alla portata di tutti, integrate da migliaia di documenti e di studi interpretativi.

Difficile dire quale sia esattamente il principale traguardo raggiunto dall’iniziativa di João Candido. Una nuova consapevolezza artistica? Una visione ampliata di tematiche sociali e culturali? La riscoperta e formazione dell’identità nazionale brasiliana? Non ha importanza.

Raggiungendo successi forse insperati in termini di divulgazione artistica, il Projeto Portinari ha riconosciuto che l’importanza e il valore di legare una nazione alle proprie tradizioni non è in contraddizione con quella di costruire, attraverso il dialogo, uno stabile equilibrio tra le diverse realtà culturali che convivono, e con le quali occorre imparare a convivere, nella complessa società odierna.

 

Notizie su Candido Portinari e il progetto Portinari

(Projeto Portinari) http://www.portinari.org.br/
(Candido Portinari) http://www.portinari.org.br/#/pagina/candido-portinari/apresentacao?idioma=en
(Guerra) http://www.portinari.org.br/#/acervo/obra/3799
(Pace) http://www.portinari.org.br/#/acervo/obra/3798
(San Francesco d’Assisi) http://www.portinari.org.br/#/acervo/obra/2474
(Ritratto di Maria Portinari) http://www.portinari.org.br/#/acervo/obra/3782
(Museu Casa de Portinari) http://www.museucasadeportinari.org.br/
(Progetti realizzati) http://www.portinari.org.br/#/pagina/projeto-portinari/realizacoes?idioma=en