MINIMA POLITICA. Ora anche i sovranisti si mettono a fare gli antirisorgimentali

«Non si dimentichi, inoltre, che l’Unità d’Italia venne imposta con le armi, e non è considerazione di poco conto, e ben più della maggioranza degli abitanti dell’Italia pre-unitaria non la voleva affatto». Sono settant’anni che leggo frasi come queste in cui dà il meglio di sé l’attitudine italiana a épater les bourgeois avvalendosi di constatazioni ovvie. Nelle altre culture lo stupore si accompagna al trasgressivo, a verità che non sono tali per tutti ma, si sa, come diceva il vecchio Indro Montanelli, noi vogliamo fare la rivoluzione col permesso dei carabinieri. C’è però una grossa differenza rispetto al passato. Al tempo della mia giovinezza, a ripetere le celeberrime parole di Alfredo Oriani (maître-à-penser, si ricordi sia di Benito Mussolini che di Antonio Gramsci) sul sopruso della minoranza eroica che, nell’indifferenza dei popoli della penisola, fece l’Italia «aiutata da incidenze e coincidenze straniere», erano soprattutto gli eredi dei vinti del Risorgimento—comunisti e cattolici. E’ vero che non tutte le sinistre erano, si direbbe oggi,’revisioniste’—c’è un vario socialismo risorgimentale e mazziniano che arriva sino a Gaetano Salvemini e a Leonida Bissolati; ed è anche vero che, nel mondo cattolico, una componente di rilievo—il cui più prestigioso esponente, nel secolo scorso, fu Carlo Arturo Jemolo—si riconosceva  toto corde nei valori dello stato nazionale. D’altra parte, senza l’apporto decisivo della borghesia colta cattolica non avremmo avuto l’unità ed è, forse, superfluo ricordare che grandi statisti come Massimo D’Azeglio, Bettino Ricasoli, Marco Minghetti e lo stesso Cavour che volle per il viatico un francescano, poi condannato da Pio IX, erano credenti. Resta, comunque, che i comunisti erano patrioti di un’altra patria (l’URSS) e i cattolici si sentivano eredi di uno Stato che la Chiesa non aveva riconosciuto.

 Oggi le cose sono cambiate. Paradossalmente è tra quanti si chiedono «per quale oscura ragione di diritto internazionale dobbiamo mettere il nostro ambito legislativo in posizione subordinata al diritto europeo e chiedere il nulla osta preventivo prima di decidere delle nostre questioni interne?» che si ritrova, spesso e volentieri, la demistificazione dello stato nazionale. In realtà non si comprende quale giovamento ne venga alla nostra civic culture e su quali valori i ‘sovranisti’ intendano ricostituire una citizenship condivisa. Abbattuti i monumenti a Cavour, a Mazzini, a Garibaldi, cancellate le tradizioni e gli ideali di chi volle farci diventare «una d’arme, di lingua e d’altare, di memorie di sangue e di cor» (Alessandro Manzoni, un cattolico unitario risorgimentale…), cosa ci rimane? Prevedo l’obiezione: dovremmo reintrodurre la retorica nel nostro insegnamento della storia? E trattare il Risorgimento nazionale come l’ANPI tratta la Resistenza antifascista? Ma neppure per sogno! Il processo che portò al ricongiungimento delle sparse membra della penisola fu, sia pur assai meno della lotta di Liberazione, costellato di contrasti, di violenze, di dure opposizioni sul tipo di stato (centralizzato o federale) che si sarebbe dovuto sostituire alla Staaterei preunitaria. E tuttavia la storia va studiata seriamente e la storia ci dice che se i modelli politici, vagheggiati dalle diverse correnti patriottiche, furono diversi, c’era qualcosa di profondo che le univa tutte: un fortissimo sentimento d’italianità, che rifulge nettamente persino nel più intransigente oppositore della soluzione sabauda, il federalista a 360 gradi Carlo Cattaneo (basta leggersi i due volumi degli Scritti letterari, a cura di Piero Treves, ed. Le Monnier).

 Il problema, però, è un altro: quando si scrive, come faceva Oriani, che il popolo rimase estraneo (se non ostile) alle guerre di indipendenza, bisogna, perché l’osservazione abbia un senso, fare del comparativismo. La ‘costruzione dello Stato’, in altri contesti europei, avvenne consultando le popolazioni interessate?’I trenta re che fecero la Francia’, per citare il grande Charles Maurras, chiesero il consenso dell’Anjou, del Cotentin, della Provence? E i monarchi inglesi tennero conto dei desideri di gallesi, irlandesi, scozzesi quando ne fecero gemme della loro corona? E ci sono Stati in Europa che fecero eccezione?

 Si dirà: ma allora non erano i popoli a decidere bensì i sovrani. Certo, in ogni epoca storica sono determinate forze politiche ad assemblare regioni, province, città: la democrazia, come potere del demos, è venuta dopo. D’accordo ma la regola vale altresì per l’Ottocento, e per quello italiano in particolare, in cui a ‘fare politica’, a guidare i popoli, erano le borghesie nazionali e le loro avanguardie intellettuali. Ebbene si può contestare che la stragrande maggioranza di quelle borghesie—anche grazie alla stagione illuministica, che segnò una grande pagina della nostra storia intellettuale e alla conquista francese, che ci diede il tricolore—era per l’unità, per la Grande Italia? Nel meridione—a parte qualche piccolo storico locale nostalgico dei Borboni—l’alta cultura era quasi tutta schierata dalla parte dei Savoia (e, tra l’altro, non proponeva soluzioni federali ma uno stato forte e centralizzato in grado di mettere mano ai mali antichi del Sud). Nel centro e nel nord sentirsi italiani significava sentirsi moderni e volersi ricongiungere all’Europa vivente. Letteratura, arte, storia, filosofia non conoscevano frontiere e la lingua era un potente argomento per quanti volevano che le frontiere culturali coincidessero con quelle politiche. «Unità imposta con le armi?» Vulimme pazzià´? come si direbbe a Napoli. E il fenomeno del volontariato—che univa nelle stesse formazioni combattenti abitanti di ogni parte della penisola—non era la riprova che le ‘minoranze eroiche’ erano, sì, minoranze (nel senso che contadini e plebi urbane rimanevano a guardare le loro gesta, ma per gli artigiani si dovrebbe fare un discorso diverso) ma diffuse sull’intero territorio nazionale?

 A scuola una volta ci mettevano in guardia contro gli anacronismi. Anacronismo, si legge nell’Enciclopedia Treccani è l’« errore cronologico per cui si pongono certi fatti in tempi in cui non sono avvenuti e, in special modo, si attribuiscono a un’età istituti, idee o costumi discordanti dal quadro storico di essa». La sua proliferazione è, forse, la più triste riprova di quella perdita della storicità, che fu il portato più prezioso del liberalismo ottocentesco. Ricordare che l’unità italiana è stata fatta senza il consenso delle masse sta sullo stesso piano dell’abbattimento delle statue di Cristoforo Colombo, colonizzatore e razzista. Sulla bocca di un sovranista è a dir poco sconcertante!




Il terrorismo del piano inclinato

Mi permetto di suggerire a Michela Murgia, l’Hannah Arendt di Cabras, inventrice del fascistometro, un indicatore forse ancora più infallibile dei 65 da lei individuati per smascherare la personalità totalitaria. Si tratta dell’argomento della china pericolosa—slippery slope argument—fondato sul sofisma che una volta ammesso A non puoi evitare di percorrere tutte le tappe che ti porteranno a Z. E’ come dire, chi ha cominciato a fumare lo spinello si ritroverà dipendente dall’eroina. Forse pochi altri stili di pensiero rivelano il cancro del fondamentalismo etico, dell’ottusità mentale, dell’oscuramento della ragione, del furore nichilistico come questo. A destra e a sinistra se ne fa un uso smodato: «se ammettiamo questo, chissà dove andiamo a finire!», «ciò che sulle prime sembra innocuo può diventare l’inizio delle peggiori nefandezze!». In tutto questo c’è una sottile sfiducia nella libertà e nella responsabilità umana: un’opinione cattiva diventa un cappio al collo di cui non ci si può liberare più e sostenere un’idea politicamente scorretta (lasciamo stare, per il momento, chi decide che sia tale) è come aver contratto una malattia. E coi malati non si dialoga: si curano o si isolano. Così se si hanno riserve sulla politica dell’accoglienza e delle porte aperte si finisce, in virtù dello slippery slope argument— in compagnia di Hitler, se si propone una qualche nazionalizzazione (ed io da liberale non sono certo favorevole ad affidare allo Stato la gestione delle aziende in crisi), si finisce in compagnia di Stalin. E il risultato, guardando a sinistra, è che, come ha scritto Luca Ricolfi nel suo magistrale articolo di fondo Chi rema contro il partito del Pil (‘Il Messaggero’ 16 novembre u.s.), poiché nel mondo progressista, l’ideologia tende a prevalere su tutto «per la sinistra, la Lega e il suo leader, non sono normali avversari, portatori di un progetto politico a quello della sinistra. No, la Lega e i suoi alleati (specie Fratelli d’Italia), sono prima di tutto la manifestazione dei più torbidi impulsi della società italiana: razzismo, odio verso gli stranieri, antisemitismo, nostalgie fasciste, tentazioni autoritarie».

Si è a favore delle unioni civili ma contrari al matrimonio gay e al diritto di adozione (rivendicato con successo da Niki Vendola)? Si rischia l’accusa di omofobia e, se dipendesse da Monica Cirinnà, si potrebbe anche essere citati in giudizio. Si vuole chiudere i porti all’immigrazione irregolare? Si rischia di passare per biechi nazionalisti, amanti dei muri e delle frontiere. Si vogliono pene certe e severe per i reati contro le persone e le loro proprietà? Si rischia l’accusa di giustizialismo e di essere seguaci di Charles Lynch. Se poi qualcuno si dichiarasse a favore della pena di morte—sostenuta, peraltro, dal più grande filosofo dell’età moderna, Immanuel Kant, e nell’Italia contemporanea da uno studioso insigne come Vittorio Mathieu, che di Kant è forse il massimo esperto mondiale—sicuramente non avrebbe accesso a giornali e a cattedre universitarie. Intendiamoci, non sto sostenendo che le opinioni citate siano corrette e che quanti sono di diverso avviso, contrariamente alla communis opinio della stampa establishment, siano nel torto. Il virus totalitario sta nel ritenere che le opinioni abbiano lo stesso status logico degli ‘aridi veri’ della scienza e che opporsi, ad es., a un disegno di legge ritenuto giusto—e in linea con la Costituzione—equivalga ad affermare che sia il sole a girare attorno alla terra. Per i regimi totalitari era senz’altro così: nell’URSS opinare che il potere non apparteneva al popolo ma a una ristretta oligarchia, significava venir preso per pazzo—alla stregua di un sostenitore della teoria geocentrica—e rinchiuso in un manicomio criminale; nell’Italia delle camice nere, assai meno totalitaria della Russia e della Germania, negare le benemerenze del regime comportava una bella bevuta di olio di ricino, al fine di liberare corpo e mente dai veleni dell’antifascismo.

Nel clima denunciato da Ricolfi, purtroppo, si registra un effetto moltiplicatore. La denuncia di quanti sono accusati di odiare i diversi (immigrati, gay, zingari, islamici, ebrei etc. etc.) assume toni così forti e (verbalmente) violenti da convertirsi in odio per i (presunti) seminatori di odio: sicché all’odio dei secondi si unisce quello dei primi e il cielo della politica diventa ancora più plumbeo e opprimente.

E dispiace che a gettare benzina sul fuoco sia un pontefice pur rispettabile, come Francesco I che giustamente, nel recente discorso ai penalisti internazionali, ha fatto rilevare l’inciviltà della carcerazione preventiva—una battaglia liberale quant’altre mai. «Quanto sento qualche discorso di qualche responsabile del governo mi vengono in mente i discorsi di Hitler nel’34 e nel ‘36». ‘Esageruma nen’? direbbero in Piemonte. Concordo in pieno con quanto scrive Fabrizio Cicchitto sul ‘Tempo del 16 novembre u.s.—I grillini vogliono lo Stato di polizia. Qualcuno li fermi—e ritengo anch’io liberticida la legge Severino (votata anche da ‘Forza Italia’ grazie all’ineffabile Niccolò Ghedini) e un giudizio non meno severo mi sento di dare sull’eliminazione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, chiesta dal ministro Alfonso Bonafede, ma rievocare Hitler rivela una preoccupante nostalgia delle crociate e dello scontro all’ultimo sangue nonché una ferrea determinazione a ripulire il mondo, in nome dell’universalismo paolino—v. il saggio di Alain Badiou, Saint Paul. La fondation de l’universalisme, Puf 1997—di tutto il male che vi alberga e che Papa Bergoglio individua, a livello internazionale, nel capitalismo e nella finanza apolide e, a livello locale, nella guerra pro aris et focis combattuta dai sovranisti.

Personalmente un movimento assistenzialista, giustizialista, populista, fautore della decrescita felice come quello fondato da Beppe Grillo è l’antitesi di tutto ciò in cui credo ma Hitler (e con lui Stalin, però non nominato) «che c’azzecca», come direbbe il padre spirituale dei pentastellati? No, il terrorismo del piano inclinato è la morte della democrazia liberale. E definire razzista chi, ad esempio, ha paura a vivere accanto a un campo rom ottiene solo l’effetto di renderlo razzista sul serio. Stiamo bene attenti: quanti, nati tanti anni dopo il crollo del fascismo, vengono giudicati fascisti per opinioni che ad essi sembrano del tutto ragionevoli potrebbero essere indotti a pensare: «ma se il fascismo era questo, non era meglio di questa nostra scarcagnata democrazia?».

Pubblicato su L’Atlantico



Anteprima – Rassegna stampa del 19 novembre

Clamoroso

Nel beauty di Kate Middleton ci sono tredici spazzole per capelli, tre coppie di bigodini, due asciugacapelli, un ferro (Diva Professional Styling Intelligent Digital Argan Tong), la crema da styling Kiehl’s Créme with Silk Groom, la lacca L’Oréal Elnett Supreme Hold Hairspray [Salemi, Mess].

 

In prima pagina

• Le «sardine» contro Salvini anche a Modena

• La Spagna finisce nell’occhio del Grande Fratello. Per quattro settimane i cellulari verranno spiati da un ente statistico

 

• Silvia Romano è viva ed è in Somalia. Ne è certa la Procura di Roma

• La Procura militare ha aperto un fascicolo sulla casa dell’ex ministro Trenta

• L’11% delle madri italiane non ha mai lavorato

• ArcelorMittal costretta a tenere acceso l’altoforno 2. La Procura di Milano indaga l’azienda per false comunicazioni e reati fallimentari

• Manovra, presentati al Senato 4.500 emendamenti. I renziani vogliono abolire Quota 100

• Treno deraglia per una frana in Alto Adige. Rientra l’allerta fiumi in Toscana. A Venezia scende il livello dell’acqua

• Continuano le proteste in Iran. Il governo anticipa i sussidi a 60 milioni di persone

• Il terzo caso di peste in Cina

• L’università di Hong Kong occupata è ancora sotto assedio. Scontri

• Un giudice della Virginia vuole arrestare Khalifa Haftar. L’uomo forte della Cirenaica ha anche la nazionalità Usa

• La Russia ha restituito le tre navi ucraine sequestrate nel 2018

• Il commissario ungherese passa l’esame del Parlamento europeo

• Il Bangladesh ha aumentato l’importazione di cipolle

• Lara Comi risponde al gip per cinque ore

• Ilaria Cucchi querela Salvini per le frasi sulla droga dopo la sentenza sull’uccisione del fratello

• Crolla un ponte anche in Francia. Due morti

• Traffico di reperti archeologici, 23 arresti in Calabria

• È di Botticelli la Madonna col bambino di Cardiff

• A Roma le infezioni per via dalla sporcizia nelle strade crescono del 20%. I primi a farne le spese sono i bambini

• I contraccettivi ormonali possono far cadere le donne in depressione

• I parenti delle vittime di femminicidio protestano contro i risarcimenti: 7.500 euro sono troppo pochi

• Un’Italia esagerata batte l’Armenia 9 a 1 e passa le qualificazioni con 10 vittorie in 10 gare

• Tennis, Italia sotto 2-0 con il Canada in Coppa Davis

• MotoGp, nel 2020 Alex Márquez correrà in Honda con il fratello Marc

 

Titoli

Corriere della Sera: Ilva, l’altoforno resta acceso

la Repubblica: «Il governo trovi l’anima»

La Stampa: Il tribunale tiene accesi / gli altoforni dell’ex Ilva / Piano di rilancio con Cdp

Il Sole 24 Ore: Manovra, fuoco amico sul Governo

Avvenire: I diritti dei piccoli / faticano a crescere

Il Messaggero: Ilva, Conte tratta con Mittal

Il Giornale: La Trenta «okkupa» la casa

Il Fatto: Piovono / sardine e pm

Libero: «Estrarre a sorte i parlamentari»

La Verità: La Trenta utilizzava la supercasa / del ministero per incontri segreti

Quotidiano del Sud: Progetto Italia, il piano di Conte

Il Manifesto: Fuori / dalle / scatole




Anteprima – Rassegna stampa del 14 novembre

Clamoroso

Richieste di acquisto registrate sul sito di Alibaba nel primo minuto del Single Day (il Black Friday cinese): un miliardo [Ferrua, Sta].

 

In prima pagina

• Venezia devastata dall’acqua alta. La città è chiusa. Il sindaco Brugnaro: «Danni incalcolabili». Polemiche per il Mose, a cui si lavora da 15 anni e che non è ancora pronto

• La Nasa ha trovato ossigeno nell’atmosfera di Marte

• Riappare in un audio Mifsud, l’uomo chiave del Russiagate

• In Nuova Zelanda un referendum per legalizzare l’eutanasia

• Il fondatore del Cirque du Soleil arrestato perché coltiva marijuana nel suo atollo in Polinesia

• La Callas rivive e canta in forma di ologramma a Padova

• È morto Raymond Poulidor, campione di ciclismo sempre secondo

• L’Ilva non chiuderà prima di maggio e pagherà i 50 milioni di conti in sospeso all’indotto. Parola dell’ad Lucia Morselli

• ArcelorMittal, inammissibili gli emendamenti dei renziani per lo scudo penale

• Decreto fiscale, le modifiche ammesse sono 700. Salta il taglio dell’Iva sugli assorbenti

• Boom della spesa assistenziale: più 59 per cento

• Due casi di peste polmonare a Pechino

• Dopo il patto con Farage, il tory Johnson guadagna 14 punti sul labourista Corbyn

• Al via lo show tv dell’impeachment per Trump

• Ancora razzi da Gaza e raid di Israele

• Sono tornati in Italia i militari feriti in Iraq

• La senatrice Jeanine Áñez si è autoproclamata presidente della Bolivia

• Il primo manifestante ucciso in Libano

• La Cassazione dice che il decreto Sicurezza di Salvini non può essere applicato in modo retroattivo

• Il blitz della Digos contro gli ultras della Lazio

• Confermata la condanna a Roberto Spada per la testata al giornalista Daniele Piervincenzi

• Botte a un detenuto di San Vittore, 11 agenti a processo

• Google dal 2020 offrirà anche i conti correnti bancari

• Nike non venderà più i suoi prodotti su Amazon

• Due YouTubers australiani e il loro neonato dànno un passaggio in barca a Greta dalla Virginia a Madrid. La giovane attivista vuole partecipare al Cop 25

• L’agricoltore di Cerignola che ha sparato alla moglie, ha freddato la vicina e poi s’è suicidato

 

Titoli

Corriere della Sera: Venezia indifesa sott’acqua

la Repubblica: Sos / Venezia sommersa, altro allarme nella notte

La Stampa: Venezia sommersa dalle onde

Il Sole 24 Ore: Venezia, 7 miliardi e il Mose non c’è

Avvenire: Naufragio Venezia / Disastro annunciato

Il Messaggero: Venezia affonda, scandalo Mose

Il Giornale: Chi annega Venezia

Il Fatto: Le mazzette / non assorbono / l’acqua alta

Libero: L’Ilva chiude. Vince M5s / Venezia annega, c’è chi ride

La Verità: In un audio l’appello di Mifsud: «Aiuto fatemi tornare a vivere»

Quotidiano del Sud: Il Sud abolito

il manifesto: Com’è triste Venezia




Anteprima- Rassegna stampa del 12 novembre

Clamoroso

Chilogrammi di rifiuti prodotti in un anno da un italiano: 488,7 (dati Istat relativi al 2017) [Goria, Sta].

 

In prima pagina

• L’Isis rivendica l’attacco ai militari italiani in Iraq e l’uccisione di un prete armeno in Siria

• La condanna per terrorismo alla giovane foreign fighters italiana

• Italia Viva ha presentato due emendamenti per reintrodurre lo scudo penale per ArcelorMittal

Più della metà degli italiani giustifica del tutto o in parte il razzismo

• I cinesi salvano la Bristish Steel, l’Ilva inglese

• Stato-mafia, Berlusconi non testimonia per l’amico Dell’Utri

• I giudici dichiarano decaduto il sindaco leghista di Riace

• È ufficiale, a Del Vecchio il 9,88% di Mediobanca

• Maltempo, oggi allerta rossa in Basilicata, Calabria e Sicilia

• Spagna, inizia il ballo delle alleanze per la formazione di un nuovo governo. La Ue preoccupata

• Brexit, regalo di Farage a Johnson: non correrà nei collegi Tories

• A Hong Kong un poliziotto spara a un dimostrante disarmato

• Pechino s’infuria con l’Italia rea di aver invitato Wong, attivista di Hong Kong

• Mandato d’arresto per il presidente boliviano Evo Morales. Il Messico offre asilo. Lui accetta

• Trovato morto in Turchia il fondatore dei Caschi bianchi siriani

• Il calo dell’industria manifatturiera manda in tilt l’economia di Brescia

• Salvini ha smentito l’incontro con Liliana Segre

• Il prete pedofilo del Casertano ha confessato davanti al gip

• Bibbiano, Bonafede dispone un’indagine sul Tribunale dei minori

• Retata antidroga a Tor Bella Monaca: venti arresti

• Neil Young ha chiesto la cittadinanza Usa per votare contro Trump

• I Kiss annunciano l’addio con l’ultimo tour mondiale

• La banda ultralarga pubblica è destinata a fallire. È stata realizzata solo in cinque comuni. Fondi a rischio

• Le spese pazze di Ruby: 50 mila euro in contanti per una vacanza alle Maldive

• Ronaldo elogia i compagni per chiudere il caso-sostituzione

• Mancini: «Chiamerò Balotelli non per il colore della pelle ma quando lo meriterà tecnicamente»

 

Titoli

Corriere della Sera: Ilva, frenata sulla trattativa

la Repubblica: Cari ministri, tutti per Taranto

La Stampa: Mittal apre a un partner pubblico

Il Sole 24 Ore: Industria in caduta / Dopo sei anni in crisi / anche il mito Brescia

Avvenire: Terrore di ritorno

Il Messaggero: Cordata per Ilva, mossa di Conte

Il Giornale: Renzi scuda se stesso

Il Fatto: Indiani in fuga / Ecco le prove

Libero: Salvini: «Ghe pensi mi»

La Verità: «Ecco gli 007 italiani coinvolti nel Russiagate»

Quotidiano del Sud: Gli affari piccoli piccoli di Cdp

Il manifesto: A tutto golpe