Rassegna stampa – Anteprima 30 luglio

Clamoroso

Dal 2010 a oggi le vendite di bidet negli Statu Uniti sono aumentate del 10 per cento l’anno [Arletti, Venerdì].

 

In prima pagina

• Scuola, via libera all’assunzione di 53 mila insegnanti

• Il lungo applauso ai funerali del vicebrigadiere Cerciello Rega

• Il collega di Cerciello Rega era con l’uomo derubato già un’ora prima della chiamata al 112

• Colpi di mitra a un festival in California. Tra le vittime un bambino di 6 anni. Il killer è un italo-iraniano. La polizia lo ha ammazzato

• Trump licenzia il capo dei servizi d’intelligence Coats e nomina un suo fedelissimo

• L’audio in cui Di Maio si sfoga con i militanti: «Ogni volta devo fare un accordo con quell’altro»

• Dalla nave Gregoretti scendono 16 minorenni. La Germania si dice disponibile ad accogliere i migranti che si trovano a bordo

• Parmitano vede la Terra dallo spazio e lancia l’allarme sul riscaldamento globale

• Takeway offre 5 miliardi di sterline per comprare Just Eat

• Elton John festeggia 29 anni di sobrietà

• Sono morti George Hilton e Paolo Giaccio

• Serie A: Juve-Napoli e il derby romano alla seconda giornata, Inter-Juve alla settima

 

Titoli

Corriere della Sera: «Hanno ucciso, non sono pentiti»

la Repubblica: Nistri: basta coltellate / Ma il caso non è chiuso

La Stampa: Sulla nave 115 migranti / Nessuno li fa scendere

Il Sole 24 Ore: Risparmio / gestito / commissioni / sotto tiro

Avvenire: «Eroe è chi serve»

Il Messaggero: L’urlo della vedova: tutelate noi

Il Giornale: xxx

Qn: Le imprese: governo di sonnambuli

Il Fatto: I due amanti sul Tav

Libero: Carabinieri e poliziotti / non possono difendersi

La Verità: Parla la prima «pentita» di Bibbiano / «Pensavano solo a togliere i bambini»

Quotidiano del Sud: Il forte no dell’Università / Autonomia cavallo di Troia

il manifesto: Arma a doppio taglio

PER RICEVERE OGNI MATTINA L’ANTEPRIMA DI GIORGIO DELL’ARTI

COLLEGARSI AL SITO ANTEPRIMA.NEWS E SEGUIRE LE ISTRUZIONI




Rassegna stampa – Anteprima 29 luglio

Clamoroso

Con il caldo i crimini aumentano del 20% [Andrea Giuliacci a Massimo M. Veronese, Giornale].

In prima pagina

• La foto dell’americano bendato dai carabinieri mette a rischio l’indagine italiana sul vicebrigadiere assassinato: dagli Stati Uniti potrebbe arrivare una (giustificata) richiesta di estradizione

• Ai Mondiali di nuoto la quattordicenne Benedetta Pilato vince l’argento. Dopo l’oro vinto dal Settebello nella pallanuoto, ci sono anche l’argento per la Quadarella negli 800 e il bronzo per Paltrinieri nei 1500

• Due morti per il maltempo: a Fiumicino una tromba d’aria solleva una Smart con una ragazza a bordo e la manda a schiantarsi, la piena travolge un pensionato ad Arezzo

La Lega sfida il M5s sulla Tav: «Non la volete? Dimettetevi»

• Haftar bombarda un ospedale a Tripoli

• La nave Gregoretti della Guardia costiera è ormeggiata al porto di Augusta, banchina Nato, con 131 migranti a bordo. Salvini non li fa scendere

• Le ossa del cimitero in Vaticano non sono di Emanuela Orlandi. Risalgono a prima dell’Ottocento

• In Germania vince Verstappen davanti a Vettel, autore di una grande rimonta. Lecrerc va a sbattere

• Il colombiano Egan Bernal vince il Tour de France. È il più giovane di sempre

• È morta Russi Taylor, la voce di Minnie

 

Titoli

Corriere della Sera: Carabiniere ucciso, tutte le telefonate

la Repubblica: La vergogna e il dolore

La Stampa: Benda all’americano / procedimento a rischio

Il Sole 24 Ore: In Trentino e Liguria / i più ricchi d’Italia / E il Fisco punta / sul risparmiometro

Il Messaggero: «Killer Usa, inchiesta irregolare»

Il Giornale: Carabinieri, ecco le foto / che non vorremmo mai vedere (pubblicano nove foto di carabinieri uccisi)

Qn: Una benda e undici coltellate

Il Fatto: M5S, ecco la mozione No Tav / che irrita Salvini: “Siete fuori”

Libero: Che pessima figura

La Verità: Peggio morti che bendati

Quotidiano del Sud: Noi cittadini del mondo

PER RICEVERE OGNI MATTINA L’ANTEPRIMA DI GIORGIO DELL’ARTI

COLLEGARSI AL SITO ANTEPRIMA.NEWS E SEGUIRE LE ISTRUZIONI




Rassenga stampa Anteprima-25 luglio

Clamoroso

Università presenti a Wuhan, dieci milioni di abitanti a 1.200 chilometri da Pechino: 200 [Stefano Lorenzetto Chi (non) l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate Marsilio, Venezia 2019].

 

In prima pagina

• Le vittorie di Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri ai Mondiali di nuoto

• Conte al Senato: «Savoini era al seguito di Salvini». Il M5s diserta l’aula per protesta

• I No Tav minacciano: «Conte non conosce la nostra determinazione»

• Johnson nuovo premier inglese, gabinetto multietnico

• Russiagate, per il procuratore Mueller «Trump può essere incriminato ma alla fine del suo mandato»

• Facebook multato per 5 miliardi di dollari per Cambridge Analytica

• Stefano Binda è stato assolto per il delitto di Lidia Macchi

• Un presunto caso di Mucca pazza nel Trevigiano

• Matteo Trentin vince in solitaria al Tour de France

• La Juventus batte l’Inter in Cina. Buffon para tre rigori

• Le morti di Carlo Federico Grosso, Rutger Hauer e Giampiero Pesenti

 

Titoli

Corriere della Sera: Conte attacca, Salvini lo sfida

la Repubblica: Moscopoli, Salvini sbugiardato

La Stampa: Metropol, Conte scarica Salvini

Il Sole 24 Ore: Germania inceppata, / il manifatturiero vede / la recessione

Avvenire: Conte c’è. Ma solo

Il Messaggero: Conte sfida Salvini, M5S in crisi

Il Giornale: Conte salva Salvini / Il premier resta solo

Qn: M5s, Lega, Conte: tutti contro tutti

Il Fatto: Conte sbugiarda / Salvini. Ma nessuno / se ne accorge

Libero: Suicidio grillino

La Verità: Conte si salva da Salvini ma non dai grillini

Quotidiano del Sud: Autonomia fraudolenta / serve un’operazione verità

il manifesto: Matteo Bazar

PER RICEVERE OGNI MATTINA L’ANTEPRIMA DI GIORGIO DELL’ARTI

COLLEGARSI AL SITO ANTEPRIMA.NEWS E SEGUIRE LE ISTRUZIONI

 




Rassegna stampa Anteprima- 24 luglio

Clamoroso

Paolo Conte non ha il cellulare [Cotto, Mess].

 

In prima pagina

• Il premier Conte dice sì alla Tav: «Non farla costerebbe di più». Rivolta nel M5s: «Deciderà il Parlamento»

• Pesanti reazioni in Internet al “mandato zero”, ultima idea di Di Maio

• Cantone lascia l’Anac: «È cambiato l’approccio culturale». La Bongiorno lo aveva avvertito: «Se per prevenire tutto blocchiamo tutto, non si fa niente»

• Boris Johnson eletto leader dei Tory. Oggi sarà nominato primo ministro (ritratto in Quarta Pagina)

• Un peschereccio italiano è stato sequestrato in Libia

• A Bibbiano quattro bambini sono stati nuovamente affidati ai genitori naturali

• Simona Quadarella ha vinto l’oro nei 1.500 stile libero ai Mondiali di nuoto in Corea

• Mihajlovic ha terminato senza complicazioni il primo ciclo di terapia

 

Titoli

Corriere della Sera: Svolta sulla Tav, sì di Conte

la Repubblica: Scusa Grillo / La Tav si farà

La Stampa: Ritirata dei grillini, la Tav si farà

Il Sole 24 Ore: Tav, l’Ok di Conte. M5S: il nostro no resta

Il Messaggero: Conte sale sulla Tav: «Si farà»

Il Giornale: Liberi da Toninelli

Qn: Più occupati, il grande inganno

Il Fatto: I 5Stelle sotto il Tav

Libero: Sciopero alla Tafazzi

La Verità: Oggi in Senato la sfida sui soldi russi

Quotidiano del Sud: Abolire le Regioni

il manifesto: Il Conte Tav

 

PER RICEVERE OGNI MATTINA L’ANTEPRIMA DI GIORGIO DELL’ARTI

COLLEGARSI AL SITO ANTEPRIMA.NEWS E SEGUIRE LE ISTRUZIONI
 

 




Perché Salvini tiene

Che né Salvini né Di Maio abbiano la stoffa dell’uomo di Stato, o perlomeno di ciò che un tempo eravamo abituati a designare con questo termine, era chiaro prima del voto ed è ancora più chiaro oggi, dopo 14 mesi di governo. Né l’uno né l’altro sono stati capaci di mostrare, verso gli altri leader europei, verso le istituzioni comunitarie, verso gli organismi sovranazionali, il rispetto ad essi dovuto indipendentemente dalle differenze di vedute sulle questioni cruciali, siano esse la politica economica o la gestione dei migranti. Quanto alla politica interna, non si può non notare che il tasso di demagogia e di semplicismo toccati in questo primo anno di governo non ha precedenti nella storia unitaria: mai era successo che le analisi fossero così infantili tanto nella diagnosi dei nostri mali, quanto nella indicazione dei rimedi.

Negli ultimi mesi, tuttavia, su queste caratteristiche comuni dei due leader da cui dipende la sopravvivenza del governo, si è poco per volta innestata anche una importante differenza, di atteggiamento e di stile comunicativo. Il linguaggio di Salvini ha mantenuto (e forse accentuato) i suoi tratti più crudi, talora offensivi, mentre quello di Di Maio si è fatto via via più moderato e istituzionale, una differenza che peraltro si è anche sostanziata nel voto per l’elezione di Ursula von der Leyen al vertice della Commissione Europea, con i leghisti schierati contro e i pentastellati a favore.

A fronte di questa evoluzione, e nonostante il duro colpo all’immagine di Salvini inferto dalle recenti accuse di aver preso soldi dai russi, i sondaggi continuano a premiare Salvini e a punire Di Maio. Sembra quasi che, qualsiasi cosa accada nella comunicazione o nella realtà, l’elettorato non abbia alcuna intenzione di cambiare le proprie scelte, molto chiaramente espresse nel voto europeo, che ha più che raddoppiato i consensi alla Lega e quasi dimezzato quelli ai Cinque Stelle.

Su che cosa poggiano questa sorta di invulnerabilità di Salvini e fragilità di Di Maio?

Una possibile spiegazione è che Salvini, grazie alla sua insistenza sulle cose da fare e alle continue denunce delle resistenze altrui, sia riuscito ad accreditare la Lega come “partito dei sì” (sì alla flat tax, sì al Tav, sì all’autonomia delle regioni del Nord) e soprattutto ad appiccicare al Movimento Cinquestelle l’etichetta di “partito del no” (nonostante i Cinque Stelle abbiano anch’essi i loro “sì”, a partire dal salario minimo europeo). In certo senso si potrebbe dire che Salvini è riuscito nel capolavoro di trasformare un errore, o se preferite una scelta azzardata (bruciare risorse per quota 100, sottraendole alla flat tax), in un vantaggio competitivo con l’alleato di governo: proprio perché ho fatto solo quota 100, ora devo fare la flat tax.

Una seconda spiegazione è che gli italiani sono diventati sostanzialmente indifferenti alle presunte malefatte dei politici. Finché non emergono comportamenti clamorosamente immorali o scorretti, e finché i processi si celebrano solo sui giornali e in tv, gli italiani tendono a sospendere il giudizio sui politici chiacchierati, accusati, inquisiti. E’ paradossale, ma proprio la faziosità e superficialità di parte della Magistratura ha fornito alla politica un formidabile scudo contro le inchieste giudiziarie, viste come parti in commedia di una lotta fra poteri più che come strumento di garanzia.

Ma la spiegazione più importante è probabilmente un’altra e sta negli stili comunicativi di Salvini e Di Maio, o forse sarebbe meglio dire: nelle preferenze comunicative degli italiani. A me pare che, dopo un quarto di secolo di seconda Repubblica, almeno due punti dovrebbero essere considerati assodati.

Il primo è che, ci piaccia o no, volgarità, aggressività verbale, mancanza di rispetto dell’interlocutore, sono ormai entrate fra le modalità di comunicazione accettate dalla maggior parte degli italiani, e questo non certo per colpa dei politici. La politica si è limitata ad assorbire, per lo più con notevole ritardo, cambiamenti che si erano già ampiamente imposti in tv, alla radio, su internet, più in generale nel costume. Da questo punto di vista il fatto che la comunicazione di Salvini sia spesso poco ortodossa (eufemismo) e quella di Di Maio sia quasi sempre formalmente educata, non fornisce alcun vantaggio a quest’ultimo. Un esito aggravato dal fatto che, presumibilmente, quella parte (minoritaria) dell’elettorato che apprezza la pacatezza preferisce vederla unita a doti come competenza, preparazione, esperienza, capacità di argomentare in modo non ideologico, semplicistico o preconcetto: tutte qualità che non sono le prime che vengono in mente quando si tratta del capo politico del Movimento Cinque Stelle.

Il secondo punto è che, da quando Berlusconi ha rivoluzionato il linguaggio della politica, verosimilmente la qualità più apprezzata dagli elettori è diventata l’aderenza al senso comune. Agli italiani piace che il politico si esprima come l’uomo della strada, ma piace ancora di più che mostri di pensare e sentire come l’uomo della strada. Una sottile e perversa declinazione dell’ideale egualitario ci rende diffidenti verso i politici che sono (o appaiono) in qualche misura o in qualche senso superiori a noi, e ci fa adorare quelli che si pongono ostentatamente al nostro livello di persone comuni.

E cosa ha fatto Salvini, in questo primo anno di governo, se non esprimere pensieri, concetti, impulsi che chiunque di noi può provare solo che si trovi in determinate situazioni? Quanti milioni di persone, quotidianamente alle prese con i problemi della criminalità e dell’immigrazione nelle periferie della Penisola, hanno potuto constatare che il Ministro dell’Interno la pensava proprio come loro?

La differenza con Berlusconi è solo che Berlusconi si rivolgeva soprattutto ai ceti medi, in un’epoca in cui eravamo ancora pieni di speranze, e credevamo che questo paese potesse risollevarsi. Mentre Salvini si rivolge soprattutto ai ceti popolari, in un’epoca in cui la fiducia nel futuro è ormai un ricordo del passato.

Pubblicato su Il Messaggero del 22 luglio 2019