Di quanto è diminuita la nostra ricchezza dopo il voto di marzo? Aggiornamento all’ultima settimana

NOTA DI AGGIORNAMENTO: 09 – 16 agosto 2019

  1. Le perdite dell’Italia

Bilancio positivo per gli operatori finanziari italiani. Dal 09 al 16 2019 i tre principali mercati italiani hanno recuperato complessivamente 43 miliardi di euro. Piazza Affari ha guadagnato 7.2 miliardi di euro, il valore dei titoli di Stato è salito di circa 24.1miliardi di euro, mentre quello delle obbligazioni di 11.6.

Rispetto invece al momento all’insediamento del Governo, gli operatori finanziari italiani hanno guadagnato circa 89.4 miliardi di euro.

Tabella 1. Perdite e guadagni virtuali complessivi sui tre mercati principali (miliardi di euro)

Ricordiamo che dal calcolo sono escluse sia le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, sia i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico. Va poi ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.

Dalle elezioni ad oggi (16 agosto 2019) le perdite virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato (esclusi quelli detenuti da Banca d’Italia e investitori esteri) sono pari a 1.9 miliardi di euro.

Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani hanno guadagnato invece (sempre dalle elezioni ad oggi) 37.5 miliardi euro.

Grafico 1. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali nella settimana dal 09 al 16 agosto 2019
Grafico 2. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 16 agosto 2019
Grafico 3. Perdite virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 16 agosto 2019

* Il dato di venerdì 19 aprile non è disponibile data la chiusura di Piazza Affari per le festività pasquali; la variazione delle perdite è stata quindi calcolata rispetto al 12 aprile 2019.

** Eventuali piccoli scostamenti tra i valori cumulati del Grafico 3 e quelli presenti in Tabella 1 sono imputabili ad arrotondamenti e al metodo utilizzato per la stima del valore delle obbligazioni.

 

  1. Le perdite di famiglie e imprese

Secondo le nostre stime, famiglie e imprese hanno guadagnato nell’ultima settimana 31.4 miliardi di euro. Dalle elezioni ad oggi (16 agosto 2019) le perdite virtuali ammontano quindi a 13.1 miliardi euro.

Tabella 2. Perdite e guadagni virtuali delle famiglie e delle imprese (miliardi di euro)

Ricordiamo che il calcolo è effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato[1].

[testo a cura di Luca Ricolfi, Rossana Cima, Caterina Guidoni]
[1] Come nell’ultima pubblicazione (19-26 luglio 2019), i tassi di deprezzamento della ricchezza finanziaria in mano a famiglie e imprese sono stati stimati ponendoli uguali al tasso di deprezzamento medio sui tre principali mercati italiani (escluse le banche).



Di quanto è diminuita la nostra ricchezza dopo il voto di marzo? Aggiornamento all’ultima settimana

NOTA DI AGGIORNAMENTO: 19 – 26 luglio 2019

 

  1. Le perdite dell’Italia

Bilancio positivo per gli operatori finanziari italiani. Dal 19 al 26 luglio 2019 i tre principali mercati italiani hanno recuperato complessivamente 10 miliardi di euro. Piazza Affari ha guadagnato 6.9 miliardi di euro, il valore dei titoli di Stato è salito di circa 2.1 miliardi di euro, mentre quello delle obbligazioni di 1.

Rispetto invece al momento all’insediamento del Governo, gli operatori finanziari italiani hanno guadagnato circa 120 miliardi di euro.

Tabella 1. Perdite e guadagni virtuali complessivi sui tre mercati principali (miliardi di euro)

Ricordiamo che dal calcolo sono escluse sia le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, sia i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico. Va poi ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.

Dalle elezioni ad oggi (26 luglio 2019) i guadagni virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato (esclusi quelli detenuti da Banca d’Italia e investitori esteri) sono pari a 28.3 miliardi di euro.

Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani hanno guadagnato invece (sempre dalle elezioni ad oggi) 28.8 miliardi euro.

Grafico 1. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali nella settimana dal 19 al 26 luglio 2019

Grafico 2. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 26 luglio 2019

Grafico 3. Perdite virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 26 luglio 2019

* Il dato di venerdì 19 aprile non è disponibile data la chiusura di Piazza Affari per le festività pasquali; la variazione delle perdite è stata quindi calcolata rispetto al 12 aprile 2019.
** Eventuali piccoli scostamenti tra i valori cumulati del Grafico 3 e quelli presenti in Tabella 1 sono imputabili ad arrotondamenti e al metodo utilizzato per la stima del valore delle obbligazioni.

 

  1. Le perdite di famiglie e imprese

Secondo le nostre stime, famiglie e imprese hanno guadagnato nell’ultima settimana 8.6 miliardi di euro. Dalle elezioni ad oggi (26 luglio 2019) i guadagni virtuali ammontano quindi a 17.8 miliardi euro.

Tabella 2. Perdite e guadagni virtuali delle famiglie e delle imprese (miliardi di euro)

Ricordiamo che il calcolo è effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato[1].

[testo a cura di Luca Ricolfi, Rossana Cima, Caterina Guidoni]

[1] Come nell’ultima pubblicazione (5 – 12 aprile 2019), i tassi di deprezzamento della ricchezza finanziaria in mano a famiglie e imprese sono stati stimati ponendoli uguali al tasso di deprezzamento medio sui tre principali mercati italiani (escluse le banche).



Come va l’economia?

All’insegna della mediocrità

Se avvolgiamo il film all’indietro e ci chiediamo che cosa predicevano i protagonisti della politica un anno fa, quando il governo giallo-verde muoveva i primi passi, dobbiamo rispondere: nessuno ci ha azzeccato.

Ricordate il ministro Savona?

Per lui il Pil sarebbe potuto crescere del 2% nel 2019 e del 3% nel 2020. Quanto al deficit pubblico, il livello del 2.4% (quello sbandierato dai Cinque Stelle dal balcone di Palazzo Chigi) sarebbe stato sostenibile. Meno incauto del suo ministro, il governo ripiegava su stime più caute di crescita del Pil, e fantasticava di investimenti pubblici per decine di miliardi di euro.

E l’opposizione di sinistra, ve la ricordate?

Come Cassandra, prevedeva ogni sorta di sfracelli: una nuova recessione, crollo dell’occupazione, aumento della disoccupazione, spread fuori controllo, crisi finanziarie. Per non parlare del “partito del pop corn”, ingenuamente convinto che per veder cadere rovinosamente questo governo sarebbe bastato aspettare che il disastro si compisse, e gli italiani fossero costretti a prenderne atto.

A un anno di distanza, possiamo invece constatare che nessuna delle mirabolanti previsioni che con tanta sicurezza venivano avanzate si è realizzata. L’economia, a quanto pare, predilige la prosa.

E’ vero, ci sono stati momenti difficili, ma dopo un anno la situazione sul versante finanziario è rassicurante, anche grazie al cambio di orientamento della politica monetaria. Il temuto deficit al 2.4% viaggia invece verso il 2,1%. Le ingenti perdite virtuali registrate sui mercati finanziari nel 2018 (circa 200 miliardi di euro) sono oggi completamente assorbite e hanno lasciato il posto a un leggero saldo positivo. L’occupazione è aumentata di circa 100 mila addetti, la disoccupazione è diminuita di circa 200 mila unità.

Nello stesso tempo non si può non osservare che né la produzione industriale né l’export vanno bene, ci sono circa 160 tavoli di crisi aziendali aperti, gli investimenti pubblici ristagnano, i cantieri restano bloccati, le ore di cassa integrazione straordinaria sono raddoppiate in un anno, con un impatto paragonabile alla perdita di 50 mila posti di lavoro.

Insomma: la situazione non è né eccellente come ci raccontano i governanti, fieri delle molte misure adottate, né catastrofica come cerca pateticamente di convincerci l’opposizione. La situazione è mediocre, semplicemente mediocre.

E in prospettiva? Che accadrà con la Legge di Bilancio?

Anche su questo assistiamo alla consueta divaricazione fra le previsioni. Per le opposizioni le promesse del governo, a partire dalla flat tax e dal non-aumento dell’Iva, costano 40-50 miliardi, e quindi sono destinate a far esplodere i conti pubblici. Per il governo le coperture si troveranno, e l’Europa dovrà consentirci di abbassare le tasse in deficit.

E’ probabile, invece, che la realtà – come è successo finora – smentirà sia gli uni sia gli altri. Per qualche mese assisteremo alla consueta sceneggiata con l’Europa, che si concluderà con un mediocre compromesso (ci lasceranno fare un po’ di deficit, ma molto poco). Quanto alle tasse, le parole d’ordine saranno “rimodulazione” e “riordino”: la parola rimodulazione (delle aliquote Iva) servirà a nascondere che, complessivamente, l’Iva aumenterà. La parola riordino (delle tax expenditures, ovvero delle esenzioni e agevolazioni fiscali) servirà invece a nascondere il fatto che, complessivamente, la pressione fiscale non diminuirà, perché i soldi per varare un assaggio di flat tax si troveranno disboscando la giungla delle agevolazioni.

Insomma: quest’autunno non vedremo né il crollo dell’economia, né la sua ripartenza grazie al carburante di quota cento e reddito di cittadinanza. Ancora una volta, la mediocrità sarà la nostra cifra.

E’ un vero peccato, perché il fatto che le cose non vadano troppo male forse aprirebbe lo spazio per tentare qualche mossa di rilancio della crescita. Mosse che, per essere efficaci, dovrebbero essere non troppo elettorali e non troppo gravose per i conti pubblici. O, ancora meglio, essere a costo zero. A partire dalla mossa che da decenni è il sogno proibito di ogni imprenditore: una riduzione degli adempimenti burocratici che, almeno in questo, ci renda finalmente simili agli altri paesi europei.

Pubblicato su Il Messaggero del 29 luglio 2019



Di quanto è diminuita la nostra ricchezza dopo il voto di marzo? Aggiornamento all’ultima settimana

Di quanto è diminuita la nostra ricchezza dopo il voto di marzo?

NOTA DI AGGIORNAMENTO: 05 – 12 luglio 2019

 

  1. La situazione dell’Italia

Un’altra settimana positiva per gli operatori finanziari italiani. Dal 05 al 12 luglio 2019 i tre principali mercati italiani hanno recuperato, nel complesso, 7 miliardi di euro. Piazza Affari segna un +6.1 miliardi di euro, il valore dei titoli di Stato detenuti da residenti sale di circa 0.6 miliardi di euro, mentre quello delle obbligazioni di 0.3.

Rispetto al momento all’insediamento del Governo, gli operatori finanziari italiani hanno guadagnato circa 112.9 miliardi di euro.

Tabella 1. Perdite e guadagni virtuali complessivi sui tre mercati principali (miliardi di euro)

Ricordiamo che dal calcolo sono escluse sia le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, sia i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico. Va poi ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.

Rispetto, invece, alle elezioni di marzo 2018, ad oggi (12 luglio 2019), i guadagni virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato (esclusi quelli detenuti da Banca d’Italia e investitori esteri) sono pari a 21.7 miliardi di euro.

Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani hanno guadagnato invece (sempre dalle elezioni di marzo 2018) 16.3 miliardi euro.

Grafico 1. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali nella settimana dal 05 al 12 luglio 2019

Grafico 2. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 12 luglio 2019

Grafico 3. Perdite virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 12 luglio 2019

* Il dato di venerdì 19 aprile non è disponibile data la chiusura di Piazza Affari per le festività pasquali; la variazione delle perdite è stata quindi calcolata rispetto al 12 aprile 2019.
** Eventuali piccoli scostamenti tra i valori cumulati del Grafico 3 e quelli presenti in Tabella 1 sono imputabili ad arrotondamenti e al metodo utilizzato per la stima del valore delle obbligazioni.

 

  1. La situazione di famiglie e imprese

Secondo le nostre stime, famiglie e imprese hanno guadagnato nell’ultima settimana 6.4 miliardi di euro. Dalle elezioni ad oggi (12 luglio 2019) i guadagni virtuali ammontano quindi a 15.4 miliardi euro.

Tabella 2. Perdite e guadagni virtuali delle famiglie e delle imprese (miliardi di euro)

Ricordiamo che il calcolo è effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato[1].

[testo a cura di Luca Ricolfi, Rossana Cima, Caterina Guidoni]

[1] Come nell’ultima pubblicazione (28 giugno-05 luglio 2019), i tassi di deprezzamento della ricchezza finanziaria in mano a famiglie e imprese sono stati stimati ponendoli uguali al tasso di deprezzamento medio sui tre principali mercati italiani (escluse le banche).



Di quanto è diminuita la nostra ricchezza dopo il voto di marzo? Aggiornamento all’ultima settimana

NOTA DI AGGIORNAMENTO: 28 giugno – 05 luglio 2019

  1. Le perdite dell’Italia

Settimana molto positiva per gli operatori finanziari italiani. Dal 28 giugno al 05 luglio 2019 i tre principali mercati italiani hanno recuperato, nel complesso, 47 miliardi di euro. Piazza Affari recupera 20.2 miliardi di euro, il valore dei titoli di Stato detenuti da residenti sale di circa 18.2 miliardi di euro, mentre quello delle obbligazioni di 8.8.

Rispetto invece al momento all’insediamento del Governo, gli operatori finanziari italiani hanno guadagnato circa 105.9 miliardi di euro.

Tabella 1. Perdite e guadagni virtuali complessivi sui tre mercati principali (miliardi di euro)

Ricordiamo che dal calcolo sono escluse sia le perdite di valore dei titoli di Stato detenuti dalla Banca d’Italia e dagli investitori esteri, sia i maggiori oneri per il servizio del debito pubblico. Va poi ricordato che il dato della Borsa si riferisce alle sole società quotate.

Per la prima volta i tre principali mercati finanziari risultano in positivo rispetto alle elezioni di marzo 2018. Infatti, ad oggi (05 luglio 2019) i guadagni virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di Stato (esclusi quelli detenuti da Banca d’Italia e investitori esteri) sono pari a 14.7 miliardi di euro.

Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di Stato italiani hanno guadagnato invece (sempre dalle elezioni di marzo 2018 ad oggi) 15.5 miliardi euro.

Fonte dati Banca d’Italia, Mef, Milano Finanza, Borsa Italiana, Investing
Grafico 1. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali nella settimana dal 21 al 28 giugno 2019
Grafico 2. Perdite e guadagni virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 05 luglio 2019
Grafico 3. Perdite virtuali sui tre mercati principali dal 28 febbraio 2018 al 05 luglio 2019
* Il dato di venerdì 19 aprile non è disponibile data la chiusura di Piazza Affari per le festività pasquali; la variazione delle perdite è stata quindi calcolata rispetto al 12 aprile 2019.
** Eventuali piccoli scostamenti tra i valori cumulati del Grafico 3 e quelli presenti in Tabella 1 sono imputabili ad arrotondamenti e al metodo utilizzato per la stima del valore delle obbligazioni.

 

  1. La situazione di famiglie e imprese

Secondo le nostre stime, famiglie e imprese hanno guadagnato nell’ultima settimana quasi 37.5 miliardi di euro. Dalle elezioni ad oggi (05 luglio 2019) i guadagni virtuali ammontano quindi a 9 miliardi euro.

Tabella 2. Perdite e guadagni virtuali delle famiglie e delle imprese (miliardi di euro)

Ricordiamo che il calcolo è effettuato considerando esclusivamente quella parte della ricchezza finanziaria di famiglie e imprese che è più sensibile alle fluttuazioni di mercato, in particolare titoli del debito pubblico, obbligazioni, quote di fondi comuni, azioni e altre partecipazioni (incluse le società non quotate). Sono invece esclusi i depositi (bancari e postali), i titoli emessi da soggetti esteri, e varie altre forme di ricchezza più resistenti alle fluttuazioni di mercato[1].

[testo a cura di Luca Ricolfi, Rossana Cima, Caterina Guidoni]

[1] Come nell’ultima pubblicazione (21-28 giugno 2019), i tassi di deprezzamento della ricchezza finanziaria in mano a famiglie e imprese sono stati stimati ponendoli uguali al tasso di deprezzamento medio sui tre principali mercati italiani (escluse le banche).